3Nel territorio di Giano dell’Umbria, su incarico dell’Amministrazione Comunale, vennero eseguite dalla Kronos, società archeologica di Spoleto, fra il 1997 e il 2001 una serie di ricognizioni che portarono all’individuazione di una quantità inattesa di siti antichi, dalla fase preistorica a quella medievale.

Lo studio attento del territorio permise di accumulare una ricca documentazione riguardante numerosi nuclei abitativi di piccole dimensioni di epoca romana, in stretta relazione con l’asse viario e, probabilmente, con la villa.

L’importanza e la consistenza dei ritrovamenti in superficie nella località dell’attuale sito archeologico spinsero il Comune a fare richiesta di occupazione dell’area per iniziare un’indagine archeologica, che ebbe inizio nel marzo del 2003 ed è proseguita, anno dopo anno, fino ad oggi.

La zona, denominata loc. Toccioli, aveva restituito reperti gia nel 1925, quando, durante i lavori di piantumazione di un uliveto, vennero ritrovati un dolio in terracotta e un cippo in travertino, oggi restaurati e conservati nella sede del Comune di Giano dell’Umbria. Nel cippo si legge la seguente iscrizione ripetuta sulle due facce :

  1. a) b)

      LARIBVS                                                         PRO  REDII

PRO  REDITV  C/////                                                ///// AR /////

  CRESCENS  DISP                                               CRESCENS

                                                                                       DI /////

Si tratta di una dedica ai Lari posta da un dispensator imperiale in occasione del ritorno di un imperatore, il cui nome fu abraso già in antico.
Romanelli Becatti e Pietrangeli concordano nell’affermare che la località fosse una proprietà imperiale.
Nel corso della III campagna di scavo fu rinvenuta una seconda iscrizione sempre su travertino.

                                             C  IVLIO  RVFIONI

                                             NOBILIS VIR FECIT

Svetonio in “De Vita Caesarum” (tranquilli vita divi iulii) capitolo 76 così recita: “… Cesare demandò la cura e il
comando di 3 legioni del suo esercito, che lasciava ad Alessandria, a Rufione: figlio di un suo liberto e suo preferito…”.

L’indagine archeologica condotta fino ad oggi ha messo in luce come la villa presenti delle caratteristiche eccezionali:

  1. localizzazione strategica, lungo l’antica via Flaminia