23 de julio de 2010 (18)Lo scavo archeologico è stato condotto dal 2003 al 2006 dalla Kronos, società archeologica di Spoleto, sotto la direzione scientifica della dott.ssa Laura Manca della Soprintendenza dei beni archeologici dell’Umbria. Dal 2007 lo scavo archeologico può vantare la presenza dell’università spagnola di Alicante. Lo scavo ha portato alla luce resti di una villa di grandi dimensioni, di età imperiale, appartenuta a Caio Iulio Rufione.

Il lavoro ha permesso di individuare 18 ambienti pertinenti ad un padiglione di una grande villa rustica che conosce il momento di massimo splendore nella prima età imperiale, anche se l’impianto risale ad una fase tardo repubblicana. Gli ultimi dati sembrano confermare una continuità d’uso fino al IV secolo d.C..

Di due degli ambienti che circondano il peristilio (vano D) è stato possibile identificare la funzione: si tratta di ambienti termali in cui sono stati rinvenuti tubuli per il passaggio di aria calda ed una porzione di mosaico a tessere bianche e nere di raffinata fattura ancora in posto.

Il vano A, identificato come calidarium, cioè un ambiente riscaldato in cui si facevano i bagni di acqua calda ; era riscaldato mediante aria calda circolante nelle intercapedeini del pavimento e delle pareti (suspensurae).

Durante la campagna di scavo 2004 all’interno del vano A fu rinvenuto un frammento di mosaico realizzato con tessere bianche e nere a motivi geometrici di grande raffinatezza.

Il vano B, identificato come tepidarium, ambiente di passaggio dal bagno freddo al bagno caldo, ha restituito una parete ancora conservante l’intonaco bianco.
L’ambiente che collega questi con il vano D (vano C) ha restituito parte di una conduttura idrica realizzata con tubuli cilindrici in terracotta. Inoltre quasi tutti i vani sono attraversati da un complesso sistema di canalette per il drenaggio delle acque che sfociano tutte all’interno di una grande cloaca, che scorre sotto il peristilio (vano D).
Durante lo scavo del 2003 dal vano D emersero numerose porzioni di colonne in laterizio coperte di stucco bianco modanato, lastre architettoniche e numerosi frammenti ceramici di grande raffinatezza.
I muri sono tutte realizzate, con estrema maestria, in calcare rosa locale. Uno di questi muri presenta dimensioni monumentali; si tratta infatti di una struttura lunga allo stato attuale circa 24 metri, ma che procede ancora per una lunghezza non ipotizzabile, e che si conserva per circa 3,50/4,00 metri in alzato; caso unico di villa rustica in Umbria.